Emilia-Romagna : maggio 2023

 

Romagna maggio 2023, decine di morti. Ma il trend si aggrava e si ripete ovunque. Da anni.

Si discute e si addita il cambiamento climatico e le sfavorevoli circostanze per gli esiti luttuosi del dissesto idro-geologico che colpisce i territori.

Si parla di politiche di emergenza che sopravanzano sempre le politiche di prevenzione, e che si devono realizzare le infrastrutture e che i soldi per 'mettere in sicurezza' i territori ci sono.

E' vero, ma sfuggono (o si coprono) omissioni quanto meno curiose...
si parla poco di territori vallivi devastati dal consumo di suolo e cementificati, di sedi fluviali ristrette drasticamente negli ultimi secoli e tamponate da argini troppo vicini, di interi territori montani ormai pressoché disabitati ed non presidiati.

La programmazione ed il governo idraulico dei territori sono gli strumenti che permetterebbero di acquisire livelli di resilienza contro eventi eccezionali di siccità e di piena.
Non se ne parla perché la resilienza con un governo idraulico davvero autorevole ed efficace dei territori sarà possibile:


1) solo ridisegnando i perimetri delle pertinenze fluviali in senso ampliativo (e non certo in senso variativo o restrittivo)

2) riconsiderare il mosaico degli insediamenti nelle zone più pericolose studiandone un progressivo abbandono perché costano troppo in termini di costruzione di infrastrutture e manutenzione, e di futuri danni che verranno registrati e dovranno essere contabilizzati;

3) incoraggiare il ri-popolamento e la cura dei territori montani oggi quasi disabitati per invertire il processo dell'abbandono.

4) informare sul rischio e comunicare il rischio idro-geologico: dato che esso non potrà mai essere completamente azzerato è necessario raggiungere livelli molto alti di consapevolezza e di preparazione.

     

Perché queste tre cose non vengono fatte? Probabilmente perché richiedono coraggio ed autorevolezza che scarseggiano o non ci sono più, e che se trovate ed applicate produrrebbero effetti positivi duraturi, ma certamente anche impopolarità, proteste e vertenze giudiziarie.
La virtù nel caso del dissesto idro-geologico, rischia di essere pagata cara da chi le applicherà, e non compresa dai più. Ma probabilmente non c'è altra via d'uscita.

    

Foto credits: 2,3, 4 e 5: Silvia Camporesi (Artribune.com) e foto 1 (patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it)